Risposta del Segretario Aggiunto Cav. Gaetano Insinna al giornalista Andrea Pinto della testata “prpchannel.com in merito all’articolo pubblicato il 17 settembre 2019.

 

 

 

Pregiato Andrea Pinto,
non esistono fulmini a ciel sereno, né metafore e altre parvenze per enfatizzare le vicende, mostrando il velato dogma del nostro tempo, la supponenza, la Sua.
Mi punge vaghezza che il titolo eclatante voglia compiacere l’abiotica conservazione delle mediocri certezze agognanti compattezze indecise, singolarmente infrante all’incalzar del tedio nel misurar lo stallo.
Scrivere tre righe non esalta e non connota. Le vicende personali meritano rispetto, senza enfasi e melodrammi, fulmini, fuochi d’artificio, ricchi premi e cotillon.
Perché non chiede agli intervistati di rendere pubbliche le lettere di dimissioni affinché nessuno interpreti in maniera distorta la verità dei fatti?
Poiché li ha sentiti entrambi al telefono, può, cortesemente, illuminarmi sul perché non la convincono “le motivazioni connesse all’impossibilità di conciliare l’attività sindacale con il servizio”?
Quale arcano vuole affidare al tempo? Perché vuole consegnare all’inattuale una verità autentica che potrebbe assumere oggi un ruolo critico e, per certi versi, polemico, rendendo sicuramente un buon servizio alla compagine sindacale che le sta a cuore, elevandola a fulgido esempio d’indomita compattezza?
Per altri versi, mi sembra un po’ inattuale persino l’attività di chi non si sente a proprio agio sotto il cielo delle lotte sindacali a sé coeve, tentando di giustificare il tracimante stallo da sterile epigone e becchino del presente.
Quale storia vuole raccontare? Quale scoop? Quale segnale? A chi giova questo tipo di concezione adombrante legata al piolo dell’attimo che non ha allontanato dal sindacato della Gdf, i due più illustri fondatori. Non mi risulta che abbiano lasciato il SIM Gdf. E da Noi, mi creda, non ci sono “pezzi da 90”… ma cosa scrive? Se ha in mano Lei le dimissioni anche dal SIM, sia gentile, me le inoltri per la formalizzazione.
Sul rammarico circa la velata debacle contrapposta alla piena attività degli altri sindacati a carattere militare, voglio utilizzare parole rassicuranti… Noi continuiamo a lavorare a pieno regime per raggiungere gli scopi prefissati, credendo fermamente nel nostro motto: “La democrazia è un processo lungo ma irreversibile”.
Noi siamo intenzionati a combattere fino alla fine e qui nel Nostro SIM nessuno scappa e nessuno si ammutina. Chi non è in grado di sostenere l’onere del confronto è sempre libero di farsi da parte… nessuno ha e può arrogarsi il privilegio di criticarlo… Il Nostro SIM è libertà, è convinzione, è forza e cuore. Non è fatto per i pavidi è non può essere giudicato da lei o da altri solo perché non ha incontrato il Senatore D’Arienzo del Partito Democratico.
Pregiato giornalista, provi a guardare oltre ciò che il suo occhio non afferra e, prima di scrivere corbellerie, ascolti anche le voci fuori campo.
Mi può riferire, di grazia e puntualmente, quali impegni personali e di partito ha preso il Senatore D’Arienzo?
Mi può fare un esempio concreto che mostri la sua grande disponibilità affinché si possa realmente raggiungere la tutela “reale” che i cittadini con le stellette e le loro famiglie meritano da tempo?
Anche per lei vale l’invito a non esser vago, a non fare allusioni. Non costruisca scoop e non fabbrichi castelli in aria. Stia al suo posto, dia la notizia, informi senza enfatizzare, senza alludere, senza eccedere.
Eviti di perdersi nella ricerca infinita delle cause per recuperare gli effetti e costruire sulla loro base la propria personale esegesi della storia. Eviti di puntare il ditino… Anche perché nella vita come nella storia non c’è giustizia e ogni condanna è ingiusta poiché non è mai emanata da una pura sorgente della conoscenza.
Stiamo affrontando tutti un periodo assai difficile e il rapporto delle forze schierate sul campo, e anche fuori, è certamente impari. Segni il punto, non sia un semplice tagliatore di radici ma un seminatore di verità che possa aiutarci a raggiungere e toccare i diritti costituzionalmente garantiti.
Sia onesto con se stesso e onori la missione, solo così avrà successo, solo così scoprirà che ogni successo contiene in sé una necessità razionale oltre il deserto del caso.
Noi sappiamo di essere nel giusto e rispetteremo sempre la Patria, la Bandiera e la Costituzione, augurando ai giovani Colleghi di non essere dei meri “esecutori”, degli inginocchiati di fronte alla negazione dei diritti.
Noi non siamo eroi, non siamo belli e neanche brutti, non siamo buoni e nemmeno cattivi, semplicemente, non siamo inferiori agli altri Sindacati Militari ed io, a fronte di ciò, non posso esimermi dal censurare le sue allusioni fuori luogo.
Buona sera.
Cav. Gaetano Insinna,
Segretario Generale Aggiunto del SIM Guardia di Finanza.