Apprendiamo con viva soddisfazione la decisione del Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, il quale ha previsto il tampone per tutte le donne e gli uomini delle forze dell’ordine. Una decisione che fa seguito al documento che congiuntamente SAP, SIM Carabinieri e SIM Guardia di Finanza, la scorsa settimana hanno inviato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a tutti i Ministri ai vertici dei Dicasteri di Salute, Interno, Difesa, Economia & Finanze interessati chiedendo che il personale del comparto sicurezza e difesa, impegnato in prima linea per il contenimento dei contagi Covid19, sia sottoposto al test di verifica.
Una misura indispensabile per salvaguardare l’intero apparato della pubblica sicurezza. Solo in questi giorni sono stati posti in quarantena l’Ufficio Immigrazione di Forlì, l’ufficio passaporti di Como, il Posto Polfer di Porto Gruaro (VE), la Squadra Nautica sul lago di Como, la Prefettura di Fermo ed anche altri uffici, mentre per l’Arma dei Carabinieri è più critica, oltre la chiusura totale della Stazione Carabinieri di Fornovo e tanti altri reparti ridotti ai minimi termini, abbiamo 2 decessi, 190 positivi e 10 guariti e per un totale di 202 carabinieri, un numero destinato sicuramente salire, ed auspichiamo che a loro venga riconosciuto lo status di vittime del dovere e quanto prima stipulata una copertura assicurattiva per il rischio contaggio da COVD19. Per quanto riguarda la Finanza un Comando provinciale e un Gruppo di Pronto Impiego, depauperato di oltre 30 colleghi, e molti altri sono gli uffici di polizia decimati, elencarli tutti equivarrebbe ad un bollettino di guerra.
L’apparato della pubblica sicurezza non può andare al collasso, bisogna intervenire prima. L’auspicio è che tutto il resto del paese, e tutte le cariche interessate al nostro documento congiunto, compiano un passo avanti come quello appena deciso dal Governatore Zaia.
Purtroppo ad oggi, nessun cenno di riscontro ci è pervenuto dal Premier e tantomeno dai ministri interessati. Nessuno vuole mettere in discussione che la priorità debba essere data a tutto il personale sanitario ma il comparto sicurezza e difesa merita la giusta attenzione per il bene del Paese, come dimostrano le parole del Premier stesso che, nell’ultimo discorso alla Nazione, ha sottolineato testualmente ed in ordine preciso: “…penso ai sacrifici che stanno compiendo Medici, Infermieri, Forze dell’Ordine e Militari…”. Senza dubbio sono questi i cardini più importanti sui quali poggia la Nazione in questo terribile momento storico.
Le mascherine e i filtranti facciali scarseggiano, a Torino ad esempio per razionalizzare i dispositivi è stato disposto che su un’auto da due poliziotti solo uno possa indossare la mascherina e in diverse città alcune pattuglie sono uscite senza protezioni. La situazione è particolarmente rischiosa e l’apparato della sicurezza pubblica deve restare efficiente, pertanto rinnoviamo il nostro appello affinché il personale del comparto sicurezza e difesa sia sottoposto al tampone e dotato di idonee misure di prevenzione come mascherine, guanti e occhiali protettivi. Il rischio è di arrivare ad un blocco dell’intero apparato di sicurezza e solo quello che sta per accadere in Veneto potrà scongiurare questa eventualità che assume i contorni del catastrofico nella congiuntura che l’Italia sta vivendo.
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